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"E' il momento delle grandi riforme"

Pd, 16 miliardi contro la crisi "E' il momento delle grandi riforme"

Crisi, allarme della Marcegaglia

"Evidente rischio povertà"

2009-02-014

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CORRIERE della SERA

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2009-02-14

PIANO DA 16 MILIARDI. Marcegaglia: "Rischio di una perdita violenta del patrimonio"

Crisi, Veltroni: "Ora le grandi riforme

Lavoratori e imprenditori siano uniti"

Il leader Pd attacca: il premier sottovaluta l'emergenza. D'Alema: da Confindustria acquiescenza verso governo

Walter Veltroni (Arcieri)

Walter Veltroni (Arcieri)

ROMA - La crisi è un'"autentica emergenza nazionale" e il governo e in particolare il premier Silvio Berlusconi la minimizzano. Torna a ribadirlo il leader del Pd Walter Veltroni durante la presentazione del pacchetto anti-crisi che il governo ombra del Partito democratico ha illustrato al Tempio di Adriano, in piazza di Pietra a Roma. Il segretario dei democratici accusa il presidente del Consiglio di aver "gravemente" sottovalutato la difficile situazione economica. Poi cita gli ultimi dati sul Pil e dice: "Il nostro Paese sarà per tre anni in recessione, questa è una cosa che dovrebbe scuotere alle radici il mondo politico istituzionale e spingere a una strategia di urgenza che finora non c’è stata". "Veltroni tutti i giorni deforma la realtà e disinforma gli italiani" è la replica del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti.

"ORA LE GRANDI RIFORME" - Nel suo intervento il leader del Pd ha anche citato Obama, spiegando che "una crisi grave non va mai sprecata". Dunque "questo è il momento per fare le grandi riforme" ha detto, così che il Paese abbia gli strumenti necessari per "affrontare la crisi e sia anche pronto per essere competitivo una volta usciti dalla crisi". Tra le riforme necessarie Veltroni cita quella sugli ammortizzatori sociali, lo snellimento delle procedure per le grandi infrastrutture e opere pubbliche, la formazione, le energie rinnovabili, la sburocratizzazione. "È nel cuore della crisi che il Paese deve saper cambiare per affrontare la sfida".

"LAVORATORI E IMPRENDITORI SIATE UNITI" - Parlando ai vertici della Confindustria e dei sindacati, alle associazioni del commercio e dell'artigianato, al mondo delle cooperative, dei comuni e degli enti locali, Veltroni ha rivolto un appello e un auspicio a tutti i rappresentanti delle forze sociali, del lavoro e produttive, riunite al Tempio di Adriano per ascoltare le proposte del Pd per affrontare la crisi economica, e chiede loro di "essere uniti". "Sarebbe molto bello - ha affermato il leader Pd - se il mondo del lavoro e quello produttivo, storicamente divisi dalla rappresentazione dei propri legittimi interessi, trovassero ora un punto di unità". L'auspicio di Veltroni è che "tutte le forze del lavoro e produttive si uniscano per chiedere un piano per l'Italia, capace di contrastare la crisi economica". Presenti i segretari generali di Cgil, Guglielmo Epifani, Cisl, Raffaele Bonanni, e Uil, Luigi Angeletti, ed Emma Marcegaglia.

LA MANOVRA - Sono i sette punti attorno ai quali si articola la proposta di una manovra anticiclica del valore di un punto percentuale di Pil, 16 miliardi di euro, avanzata dal governo ombra del Partito Democratico: la riforma degli ammortizzatori sociali per la creazione di un sistema universale di garanzie, politiche per aumentare il potere d'acquisto delle famiglie con una riduzione della pressione fiscale sui redditi medio-bassi, promozione dell'occupazione femminile, aumento degli investimenti pubblici in infrastrutture, sostegno alle imprese, difesa e valorizzazione del Made in Italy e investimenti per un vero e proprio "new deal" ecologista.

MARCEGAGLIA - "C'è il rischio di una perdita violenta del patrimonio delle imprese e delle professionalità che è la forza del nostro Paese". Questa la "grande preoccupazione" espressa dal presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. La leader degli industriali ha anche condiviso il rischio povertà espresso da Walter Veltroni. "La crisi è grave ed evidente - ha spiegato Marcegaglia - e il peggioramento in corso è avvenuto con una profondità e velocità che nessuno poteva prevedere". "Per affrontare la grave crisi economica in atto - ha aggiunto la Marcegaglia - è necessario fare di più ma anche avviare serie riforme strutturali che rendano i nostri conti pubblici credibili e sostenibili nel futuro".

D'ALEMA: "ACQUIESCENZA" - Una critica all'associazione degli industriali arriva da Bologna, per bocca di Massimo D'Alema che ha partecipato a un incontro con gli imprenditori locali: "Il mondo delle imprese dovrebbe farsi un po' più sentire. C'è una singolare acquiescenza di Confindustria con il governo: è impressionante". "Con il passato governo abbiamo messo sul tavolo sette miliardi per la riduzione del cuneo fiscale, una parte minore per i lavoratori e la parte maggiore per le imprese. Non hanno neanche detto grazie. Hanno detto che non bastava e hanno protestato. Da questo governo hanno avuto quattro spiccioli e ogni giorno dicono grazie. Siccome hanno bisogno dei favori del governo, in questo momento non hanno la forza di rappresentare in modo adeguato l'interesse del mondo delle imprese".

14 febbraio 2009

 

 

 

 

l'EX MINISTRO A bOLOGNA

"Bersani? Con lui in molti più vicini al Pd"

D'Alema: "Conosco diverse persone che sin sono avvicinate al partito grazie alla sua candidatura"

Massimo D'Alema (LaPresse)

Massimo D'Alema (LaPresse)

BOLOGNA - Massimo D'Alema sostiene Pierluigi Bersani. Secondo l'ex ministro degli Esteri infatti la candidatura alla segreteria del Pd di Bersani non indebolisce il partito rispetto alle vicine elezioni amministrative ed europee. "Conosco diverse persone - ha detto D'Alema interpellato a margine di un incontro con il mondo economico a Bologna - che, anzi, si sentono più vicine al Partito Democratico proprio perché Bersani si è candidato".

I DUBBI DI FRANCESCHINI - Quanto alle perplessità espresse dal vicesegretario Pd Franceschini, secondo il quale Bersani avrebbe fatto meglio a scegliere un altro momento per candidarsi, D'Alema spiega che è una "discussione tra Franceschini e Bersani". "Io sono una terza persona" è stata la risposta. Interpellato sulla candidatura Bersani, D'Alema ha risposto di ritenere che "al momento in cui ci sarà il congresso si valuteranno le proposte, le candidature. Adesso non è il momento di esprimere queste valutazioni". Valutazioni che comunque - ha detto ancora - "sono variamente interpretabili, non mi pare che sia questo il problema". Ma si stanno facendo meno tessere?, ha chiesto un giornalista. "Non perché si è candidato Bersani - ha ironizzato D'Alema - . Io non sono un dirigente del Partito Democratico e non conosco i dati".

14 febbraio 2009

REPUBBLICA

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2009-02-14

Presentato il pacchetto anticiclico dei Democratici. Sussidio unico

di disoccupazione, aiuti fiscali a meno abbienti e alle imprese

Pd, 16 miliardi contro la crisi

"E' il momento delle grandi riforme"

Pd, 16 miliardi contro la crisi "E' il momento delle grandi riforme"

ROMA - Una manovra da 16 miliardi, circa un punto di Pil, per raggiungere sette obiettivi e invertire il trend di un'economia sempre più debole. Questo il piano anticrisi che il Partito democratico presenta in contemporanea con la riunione del G7 a Roma. Al fondo c'è l'idea di fare della crisi un'occasione. "E' il momento delle grandi riforme" dice il segretario Walter Veltroni presentando il documento alle parti sociali.

Il piano dei Democratici parte dalla riforma degli ammortizzatori sociali a partire dall'istituzione di un "sussidio unico di disoccupazione di cui possa benificiare qualunque lavoratore che perda il posto". Il Pd chiede "sostegno al reddito dei precari, innalzamento della copertura della Cassa integrazione" e, sulla scia di Obama, "sospensione del pagamento delle rate del mutuo contratto per l'acquisto della prima casa per i lavoratori che perdono il posto di lavoro".

Al secondo posto c'è l'aumento del potere di acquisto delle famiglie "con una riduzione delle tasse per i redditi medio-bassi e poi la "promozione dell'occupazione femminile con interventi fiscali e aiuti alle imprese femminili. Il quarto capitolo riguarda la "green economy" per "creare un milione di posti di lavoro in 5 anni". Inoltre il partito di Veltroni chiede un "aumento degli investimenti pubblici in infrastrutture".

Il piano del Pd prevede pure interventi fiscali per il lavoro autonomo e le imprese e la "difesa e valorizzazione del made in Italy".

(14 febbraio 2009)

 

 

 

 

Crisi, allarme della Marcegaglia

"Evidente rischio povertà"

Crisi, allarme della Marcegaglia "Evidente rischio povertà"

Emma Marcegaglia

ROMA - "Oggi è evidente che la crisi ha investito tutti i settori, è totale e riguarda i beni durevoli e i beni di consumo". Ad affermarlo il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, la quale ha sottolineato inoltre che è in atto un "peggioramento" che ha "una profondità e velocità che nessuno poteva prevedere".

La leader degli industriali ha posto l'accento sul "rischio di povertà che è vero ed è evidente" ma anche sul rischio della "perdita patrimoniale delle imprese e delle professionalità che è la forza del nostro paese"; in sostanza il rischio di una "perdita violenta del patrimonio imprenditoriale".

Marcegaglia ha auspicato che ad aprile al g20 "ci siano decisioni chiare su come risolvere la crisi" e "tutti noi dobbiamo spingere" in questo senso. Infatti, ha sottolineato il presidente di Confindustria, "finché non si sa quanti asset tossici ci sono, i piani dei governi avranno effetti limitati".

Per la Marcegaglia serve inoltre "un maggiore coordinamento europeo" poichè è necessario arginare "il rischio di protezionismo strisciante" che, secondo la presidente degli industriali, in questo momento è impersonato dal presidente francese Nicolas Sarkozy.

(14 febbraio 2009)

 

 

 

 

 

 

Il ministro degli Esteri del governo ombra a Bologna

"Le proposte si valuteranno al congresso"

D'Alema in campo con Bersani

"Con lui cittadini più vicini al Pd"

<b>D'Alema in campo con Bersani<br/>"Con lui cittadini più vicini al Pd"</b>

Massimo D'Alema a Bologna

BOLOGNA - La candidatura di Pierluigi Bersani alla segreteria nazionale del Pd non rappresenta un problema in vista delle prossime elezioni europee e amministrative. Anzi, "molte persone si sentono più vicine al partito". Ne è convinto Massimo D'Alema, il ministro degli Esteri del governo ombra, oggi a Bologna per un incontro sulla crisi organizzato dal suo partito.

Ma il vicesegretario Pd Franceschini ancora oggi ribadisce che Bersani poteva scegliere un altro momento per candidarsi, hanno insistito i cronisti. "E' una discussione tra Franceschini e Bersani, io sono una terza persona", è stata la risposta. Interpellato sulla candidatura Bersani, D'Alema ha risposto di ritenere che "al momento in cui ci sarà il congresso si valuteranno le proposte, le candidature. Adesso non è il momento di esprimere queste valutazioni".

Valutazioni che comunque - ha detto ancora - "sono variamente interpretabili, non mi pare che sia questo il problema". Ma si stanno facendo meno tessere?, ha chiesto un giornalista. "Non perché si è candidato Bersani - ha ironizzato D'Alema - Io non sono un dirigente del Partito democratico e non conosco i dati".

(14 febbraio 2009)

L'UNITA'

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2009-02-14

Veltroni: il governo sblocchi i crediti delle imprese

I giudizi del governo sulla crisi, da quando è stato detto ad ottobre che era cosa diversa da quella del '29, le rassicurazioni sugli effetti di un calo del Pil del 2% "sono la testimonianza della grave sottovalutazione della crisi in atto". Lo ha detto il segretario del Pd Walter Veltroni illustrando i punti del piano "anti-crisi" del Partito democratico. E, aggiunge il segretario del Pd, "oggi pomeriggio invierò il nostro piano al governo perché lo possa giudicare".

"Si tratta di giudizi sbagliati su una crisi che invece sta arrivando prepotentemente sulle imprese e sul lavoro" ha detto ancora Veltroni ricordando, la diffusione di ieri degli ultimi dati Istat sul calo del Pil. Il piano proposto dal Pd propone invece, spiega il segretario, interventi per il biennio 2010-2011 pari a un punto di Pil con misure sugli ammortizzatori sociali, interventi a sostegno dei redditi: salari e pensioni e per le imprese, soprattutto, per le Pmi la cui struttura "è per sua natura la più esposta alla crisi".

Sono sei le proposte cardine del piano Pd: ampliamento degli ammortizzatori sociali, riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati, ripristino delle risorse per il Sud d'Italia, pagamento immediato dei debiti della P.A. verso le imprese, sviluppo sostenibile, sostegno all'industria per l'innovazione e l'occupazione.

"La mia opinione sulla crisi è nota, la ripeto da tempo - spiega Veltroni - sono convinto che stiamo affrontando la crisi più drammatica degli ultimi 40 anni. Ci troviamo in una situazione di autentica emergenza nazionale ed ogni sottovalutazione è sbagliata e grave" e per di più "produce effetti ancora più deleteri sull'economia stessa".

Veltroni spiega di concedersi "un unico riferimento polemico" nei confronti del premier, ricordando alcune frasi pronunciate nei mesi addietro da Berlusconi sulla crisi, volte a minimizzare la situazione: "Sono la testimonianza - sottolinea - della totale e gravissima sottovalutazione da parte del governo e del giudizio sbagliato che ha avuto sulla natura e sulla profondità della crisi".

Infine, Veltroni mette in guardia dal reale "rischio di povertà nel nostro Paese: è sempre più crescente la quota di cittadini, stimabile in circa 15 milioni, che sono subito sopra o subito sotto la soglia di povertà. Contrastare questo - conclude - deve essere l'obiettivo principale del governo".

Anche per Massimo D'Alema "il fatto che il presidente del Consiglio si sia accorto solo ieri della crisi economica è una delle ragioni della sua gravità perché il governo l'ha sottovalutata, ha pensato che fossero sufficienti delle barzellette, degli appelli a divertirsi e a consumare". Secondo l'ex ministro degli Esteri "evidentemente era necessario agire con ben altra determinazione sia per sostenere i redditi delle persone sia per sostenere le imprese". D'Alema ha poi citato i dati economici resi pubblici dall'Istat sulla caduta del Pil che "collocano l'Italia all'ultimo posto tra i 16 paesi dell'area euro e come il paese in cui la crisi economica è più grave".

D'Alema non perde l'occasione anche per un duro attacco nei confronti degli industriali. "Il mondo delle imprese - scandisce facendo esplodere gli applausi - dovrebbe farsi un pò più sentire. C'è una singolare acquiescenza di Confindustria". L'ex ministro ricorda la trattativa del governo Prodi sul cuneo fiscale: "Non ci hanno neanche detto grazie, hanno detto che non bastavano e hanno protestato. Da questo governo - osserva - hanno avuto quattro spiccioli e ogni giorno dicono grazie". Infine, un'analisi sul futuro del Pd. D'Alema valuta positivamente la candidatura di Bersani, una decisione che secondo lui non rischia di indebolire il partito: "Conosco diverse persone, anzi - dice D'Alema - che si sentono più vicine al Pd proprio perchè Bersani si è candidato". Comunque, conclude, tutto si deciderà al congresso.

Tutti gli appuntamenti del Pd contro la crisi

14 febbraio 2009

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-02-14

Crisi, il Pd presenta il suo piano. Marcegaglia: "Più soldi e riforme strutturali"

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14 febbraio 2009

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"Una grave sottovalutazione della crisi in atto" da parte del Governo, un appello rivolto a tutti i rappresentanti delle forze sociali, del lavoro e produttive per affrontare l'emergenza. Su queste due linee si è mosso il Partito Democratico, presentando oggi a Roma, al Tempio di Adriano, le sue proposte anti-crisi. Il piano, illustrato dal segretario Walter Veltroni, propone interventi per il biennio 2010-2011 pari a un punto di Pil con misure sugli ammortizzatori sociali e interventi a sostegno dei redditi (salari e pensioni) e delle imprese, soprattutto le Pmi, la cui struttura "é per sua natura la più esposta alla crisi".

Secondo Veltroni anche i dati diffusi ieri sull'andamento del prodotto interno lordo indicano che "il nostro Paese è e sarà in tre anni di recessione: questa è cosa che dovrebbe scuotere alle radici il mondo politico e istituzionale per dare al Paese risposte con un respiro strategico che finora non è stato mostrato". "Sarebbe bello - ha detto Veltroni - se di fronte alla crisi in atto e nel momento più drammatico per il paese il lavoro e la produzione trovassero un punto di unità".

Il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, ha contestato il "profilo basso assunto dal Governo di fronte alla crisi", ha detto di condividere la sostanza della proposta del Pd, perché tenta di "affrontare la crisi con un progetto d'assieme e perché cerca di dare stimolo alla domanda e di sostenere i redditi".

Sulla stessa linea anche il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che ha detto di condividere molte affermazioni di Epifani: "La crisi è evidente e grave e si sta propagando in modo impressionante. Questa - ha proseguito - è una crisi che ormai affonda le sue radici nell'economia reale ed è vero che se fino ad oggi ha interessato solo i beni durevoli ormai riguarda tutti i prodotti e tutti i settori". Per Marcegaglia "c'è un rischio evidente di povertà ma c'è anche un altro rischio grave di perdita del patrimonio dell'impresa. Se le imprese chiudono è difficile ricostruirle in poco tempo: così - ha detto - si perdono anche professionalità nel lavoro".

Per affrontare la crisi economica sono necessarie, secondo Confindustria, maggiori risorse ma anche riforme strutturali, a partire da quelle sulle pensioni, la concorrenza, il taglio della spesa pubblica improduttiva. "Condivido - ha chiarito la presidente Marcegaglia - l'idea che servono più soldi da stanziare nel 2009 ma contemporaneamente dobbiamo approntare riforme strutturali. Questo è un elemento fondamentale - ha proseguito - per rendere i conti pubblici credibili e sostenibili nel futuro. Non possiamo stanziare più soldi senza riforme".

D'Alema: "Da Confindustria acquiescenza nei confronti del Governo"

L'associazione industriali riceve, però, da Bologna (dove ha parlato davanti a una platea di artigiani e imprenditori), l'attacco di Massimo D'Alema, che ha accusa Confindustria di avere "una singolare acquiescenza" nei confronti del Governo. "Il mondo dell'impresa dovrebbe farsi un po' più sentire", ha continuato D'Alema. "Durante il Governo Prodi - ha aggiunto - siamo andati alla trattativa con le imprese mettendo sul tavolo sette miliardi per la riduzione del cuneo fiscale e la parte minore per i lavoratori e la parte maggiore per le imprese e non ci hanno neanche detto grazie, hanno detto che non bastava e hanno protestato. Da questo Governo hanno avuto questi spiccioli e ogni giorno dicono grazie". Secondo D'Alema questo sarebbe un segnale di debolezza del mondo dell'economia e della finanza italiana: "Siccome hanno bisogno dei favori del Governo in questo momento, non hanno la forza di rappresentare nel modo adeguato l'interesse del mondo dell'impresa", ha detto l'ex premier.

 

 

 

 

 

 

 

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